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Che cos'è il blocco dello scrittore?
Bonn, 28.09.2022 h. 10:00
Carissima Silvia,
spero di trovarti bene.
Qui a Bonn oggi è una giornata nuvolosa. È la tipica giornata di inizio autunno in Germania. Fa freddo. E come se non bastasse mi devo districare tra la mia necessità di badare a Jannis, che al momento è a casa col raffreddore, e la mia necessità di lavorare…
A questo punto sicuramente avrai tante domande.
Per esempio ti starai chiedendo perché ti sto scrivendo. Oppure perché ti sto raccontando che qui fa freddo e Jannis ha il raffreddore. O ancora dove voglio arrivare con questo post sul mio blog.
Sono tutte domande legittime. A cui troverai una risposta, se mi leggerai fino in fondo.
Qui di seguito voglio però darti un piccolo anticipo…
Solitamente non faccio nessuna fatica a scrivere un post sul mio blog. Una volta che ho deciso l’argomento di cui voglio scrivere, apro il backend del mio sito web WordPress, creo un articolo e inizio a mettere le prime impostazioni SEO. Poi apro l’editor di Elementor e inizio a scrivere.
Oggi però non è una giornata come un’altra. Perché anche se tutto trascorre come sempre, oggi è una di quelle poche giornate in cui non sapevo di cosa scrivere.
Se stai sempre a comunicare, prima o poi è una cosa che succede a tutti.
Sai che dovresti scrivere qualcosa, anche e soprattutto per evitare che la gente si stanchi di leggerti. Eppure hai un blocco. Il blocco dello scrittore. E quel blocco ti impedisce di fare quello che vorresti.
È quindi necessario trovare una soluzione a questo problema. Anche tuo figlio Marco potrebbe avere lo stesso problema se si è poi messo in azione per creare il suo blog sul calcio insieme ad Andrea e Dario…
Spero che possa esservi utile.
Se hai domande puoi sempre scrivermi. Intanto sai come fare.
Un saluto da Bonn
Chiara Scanavino – In viaggio verso te stessa (educazione digitale in Germania)
(Facebook)

La risposta di Silvia e Marco
Torino, 28.09.2022 h. 11:00
Ciao, Chiara!
Siamo molto contenti di avere tue notizie. E ci fa molto piacere sapere che tu voglia mantenere i contatti con noi.
Tuttavia, dopo aver ricevuto la tua e-mail ci siamo posti tante domande.
Per esempio…
Perché hai deciso di scrivere questo post sul tuo blog, se non avevi nulla da dire?
Come può esserci utile questo post?
Di che cosa vuoi parlare in questo post?
Aspettando i tuoi chiarimenti, ti auguriamo che Jannis possa rimettersi presto e ti auguriamo una buona giornata nonostante tutto.
Un abbraccio
Silvia e Marco #TuSaiChi

R: RE: Che cos'è il blocco dello scrittore?
Ciao Silvia e ciao Marco!
Grazie mille per la vostra risposta molto celere. Non mi aspettavo di avere vostre notizie così prontamente.
Per quanto riguarda le vostre domande, ecco qui la mia risposta breve.
- La scrittura è per me una forma di meditazione. Scrivere questi post mi aiuta a gestire meglio le mie emozioni, riflettere e lavorare meglio. Quindi con questo post voglio combattere il blocco dello scrittore;
- Il blocco dello scrittore viene soprattutto quando non si ha un piano editoriale ben definito. E siccome nell’articolo Come Creare Un Sito Web da Zero: Guida in Sette Passi abbiamo detto che è importante avere un piano editoriale per i contenuti del tuo sito web, ho deciso di approfittare di questa occasione per spiegarvi come creare un piano editoriale di successo e come uscire dal blocco dello scrittore.
Spero di aver dato una prima breve risposta alle vostre domande. Se nonostante tutto avete altre domande o bisogno di chiarimenti, potete sempre scrivermi nei commenti qui sotto.
Buona giornata
Chiara Scanavino (LinkedIn)
Come Creare un Piano Editoriale di Successo: Guida di Chiara Scanavino
Che cos'è un piano editoriale?
Ne abbiamo già parlato nell’articolo Come Creare un Sito Web da Zero: Guida in 7 Passi.
Per creare – e poi promuovere – con successo un sito web è necessario avere un piano editoriale.
Chiara, ma scusami se ti interrompo…
Chi parla?
Sono Marco, il figlio di Silvia…
E di cosa hai bisogno?
Volevo chiederti che cos’è un piano editoriale…
È un documento che ti serve per definire i contenuti da pubblicare.
Ma solo per il sito o anche per i social?
Per entrambi.
Ti serve per definire:
- di che cosa parlare in un post;
- quando toccare determinati argomenti;
- in che modo trattare un determinato argomento.
Ah, capisco. Ma perché è importante definire quando parlare di un argomento?
Beh, Marco… è molto semplice…
Immagina di voler scrivere un post sul Natale in Germania. Avrebbe senso farlo uscire in piena estate?
No, nessuno… Nessuno lo leggerebbe.
Esatto.
Chiara, ma se Nessuno leggerebbe un post sul Natale in Germania in piena estate, allora non pensi che sarebbe invece un buon momento per scriverlo?
Ma chi è che parla?
Sono Dario, un amico di Marco…
Ok. Dimmi quindi perché secondo te avrebbe senso pubblicare un post sul Natale in Germania in piena estate…
Perché almeno quando arrivi nel periodo natalizio hai già l’articolo pronto…
Ok. Ma nessuno lo leggerebbe.
Va beh, ma il signor Nessuno arriva da Google…
Ma il signor Nessuno non scrive “come si festeggia il Natale in Germania” in piena estate!
Quindi se Nessuno cerca informazioni sul Natale in Germania nel mese di luglio o agosto, non ha senso che tu pubblichi un post su un argomento del genere in quel periodo…
Nessuno lo guarderebbe.
Benissimo!
E Tutti ti danno dellə pazzə.
Ok. Ho capito perché è importante avere un piano editoriale. Ma adesso dimmi: Cosa deve contenere un piano editoriale?
Quello dipende dal tipo di attività che vuoi promuovere.
Io qui posso solo darti delle linee di massima…
Va benissimo, Chiara. Spiegami pure lo schema con cui creare un piano editoriale di successo.
Ok.
Allora… Nella maggior parte dei casi devi pubblicare contenuti educativi, in cui aiuti la gente a risolvere i loro problemi.
Però devi stare attento ad un errore madornale.
Quale?
Devi tenere conto del grado di consapevolezza dell’utente. Perché non tutti quelli che leggeranno i tuoi post saranno in grado di capire tutto. Devi anche prevedere che c’è gente che nemmeno è consapevole del problema che stai cercando di aiutare a risolvere.
Puoi spiegarti meglio, Chiara?
Immagina di essere un trainer per gli atleti che – dopo un periodo di convalescenza in seguito ad un infortunio in partita – vogliono / devono tornare a giocare…
Ci saranno persone che hanno un problema che vogliono risolvere in modo immediato, come può essere superare la frattura di un ginocchio.
Ma ci saranno anche persone che non sanno ancora di avere un problema.
Per esempio, qualcuno – durante una partita – sente che le ossa fanno un rumore strano e hanno dolore al ginocchio. E quindi si chiede se quel rumore potesse indicare un’eventuale frattura del ginocchio. Oppure quali sono i segnali che indicano la frattura di un ginocchio…
È più chiaro ora?
Penso di si…
E che cosa c’è di non chiaro?
Mah, adesso non saprei dirti…
Beh, allora… guarda la foto qui sotto.

Ok. Me la potresti spiegare, Chiara?
Bene allora… Chi cerca su Google “cosa fare se si sospetta una frattura al ginocchio” ha molta meno intenzione di acquistare il servizio di un personal trainer rispetto a chi cerca “quanto costa un personal trainer per la riabilitazione allo sport dopo la frattura ad un ginocchio”…
Perché vedi… nel primo caso l’utente ha solo un sospetto: quello di essersi rotto un ginocchio.
Mentre nel secondo è certo che ha il ginocchio rotto. E sta cercando un personal trainer perché magari ha già provato a fare degli esercizi da solo. Ma non ci è riuscito.
È per questo che l’intenzione di ricerca “quanto costa un personal trainer per la riabilitazione allo sport dopo la frattura ad un ginocchio” è più in basso rispetto a “esercizi di riabilitazione allo sport dopo una frattura al ginocchio”.
E perché hai messo sullo sfondo un imbuto?
Perché gli utenti che cercano “cosa fare se si sospetta una frattura al ginocchio” sono numericamente di più rispetto a chi cerca “quanto costa un personal trainer per la riabilitazione allo sport dopo la frattura ad un ginocchio”.
E anche perché i secondi sono molto più propensi all’acquisto dei primi.
Ma questo è un altro discorso. Ne riparliamo in un post a parte sulla customer journey.
Customer journey?
Sto parlando del viaggio del cliente, Nessuno…
Ma adesso andiamo avanti… Di cosa volevamo parlare?
Chiara, mi potresti prima spiegare bene perché è un errore madornale non tenere conto del grado di consapevolezza del cliente?
Perché se scrivi sempre e solo testi di vendita, alla fin fine gli utenti se ne accorgono. Non sono mica stupidi…
E quindi?
Quindi annoi le persone. E passi per unə ciarlatanə: Ti stai rivolgendo al 2% della tua audience. Non va bene.
Ah, ok. Finalmente ho capito. Vediamo se ho capito bene, ora…
Ok, Marco…
Il piano editoriale è un documento nel quale si definiscono i contenuti da pubblicare su un sito web e sui vari social network. All’interno di esso si trovano indicazioni per quanto riguarda il momento in cui far uscire un contenuto o il modo in cui un tema viene affrontato.
Ok. Bene. Vai pure avanti tu, Dario…
Chiara, ma io non ho ben capito qual è lo scopo del piano editoriale…
Quello di avere un filo logico nella pubblicazione dei contenuti. E anche di evitare dei vuoti nella comunicazione… Perché si comunica anche con il silenzio…
E che cosa comunichi col silenzio?
Per esempio che stai soffrendo il blocco dello scrittore…
O anche che non approvi qualcosa che sta avvenendo intorno a te. Ma ora andiamo avanti… Silvia, ti ricordi per caso qual è l’errore più grande che si compie quando si fa un piano editoriale?
No, scusami… Non stavo a sentire… Ero concentrata sul mio respiro…
Va beh, lasciamo perdere… Te lo ricordi tu Nessuno qual è l’errore più grande quando si stabiliscono i contenuti del piano editoriale?
Si, certo… Spesso e volentieri la gente pubblica contenuti per il 2% del loro pubblico. Quindi annoiano a morte con le richieste di soldi…
Esatto! Ma oltre a questo c’è un altro fattore che impedisce di avere vendite in modo continuativo… Qualcuno sa qual è?
Nessuno? Bene allora te lo dico io, Silvia… Parlare di te.
Parlare di me? Perché dovrei farlo?
Perché Nessuno compra da chi non conosce…
Ma non è l’unico fattore…
È vero Dario… C’è anche la concorrenza da tenere a mente. Ma dovresti saperlo anche tu che – indipendentemente dalla concorrenza – se non ti fai conoscere, nessuno viene a cercarti…
Hai ragione, Chiara. Ora però voglio farti notare una cosa…
Dimmi pure…
Questo articolo si intitola “3 Modi per Creare un Piano Editoriale di Successo”. Finora però abbiamo solo definito che cos’è il blocco dello scrittore e che cos’è il piano editoriale. Non sarebbe quindi ora di venire al dunque?
Hai ragione, Dario. Provvedo subito nel prossimo paragrafo.
3 Modi per Creare un Piano Editoriale di Successo
Dopo che abbiamo parlato del blocco dello scrittore e di che cos’è il piano editoriale, veniamo ora a descrivere i 3 modi per creare un piano editoriale di successo.
Mamma mia quanta arroganza… È un titolo clickbaiting…
Pensa pure cosa vuoi, Antonio… Io ti sto raccontando i tre metodi che anch’io uso quando devo definire i contenuti da pubblicare sul mio sito web e sui miei canali social…
Va beh, no comment… Metti una tua foto vah…
Ma perché dovrei farlo?
Perché voglio vedere con chi parlo… Non parlo con i muri…
Ok. Nessun problema.

Contentə ora?
Si. Ma… che foto è quella?
È una foto del 2018. Ero in viaggio di nozze. Abbiamo fatto una crociera. Siamo andati in aereo fino a Dubai. E poi – per una settimana – abbiamo visto gli Emirati Arabi Uniti, Doha e l’Oman.
Ah, bello… E cosa ti è piaciuto di più?
L’Oman. Tra tutti è quello più caratteristico. Ma adesso andiamo avanti…
Dicevamo…. Ecco qui i tre modi che io uso per fare il calendario editoriale…
Sei prontə? Si parte!
Leggere i vecchi articoli
Sembrerà una cosa stupida. Eppure è anche la più efficace.
Quando non sai cosa scrivere sul tuo blog, è senz’altro una buona idea andare a rileggere quello che hai scritto finora…
Va bene, grazie. Ma questo va bene se ho pochi articoli… immagina un blog con migliaia di articoli… Non potrei mai mettermi a rileggerli tutti…
Se è questo che stai pensando, Mariə, sappi che ti capisco benissimo.
È ovvio che se hai già scritto così tanti articoli, non puoi metterti a rileggere tutti gli articoli che hai già scritto.
Però puoi senz’altro rileggere gli ultimi 2-3 articoli.
E poi?
Puoi vedere se aggiornare i vecchi articoli, se approfondirli o se dare una tua opinione su un tema che hai già affrontato in passato.
Passiamo ora alla seconda opzione…
Ovvero?
Continua a leggere…
Fare qualcosa di diverso dal solito
Sei a corto di idee? Oltre a rileggere i vecchi articoli, una buona idea è senz’altro quella di staccare dal pc.
Perché vedi… Il pc dopo un po’ uccide la tua creatività.
E quindi cosa c’è di meglio di una passeggiata in un bosco, di un incontro tra amici o di una conferenza del tuo settore?
Anche se magari l’attività che decidi di svolgere non c’entra nulla con l’argomento di cui ti occupi, staccando il pc il tuo cervello ricaricherà le pile e tu diventerai più creativo.
Scrivere tutto ciò che ti viene per la testa
Questa è ottima soprattutto se stai soffrendo il blocco dello scrittore.
Cosa, Chiara?! Mi stai dicendo che se voglio uscire dal blocco dello scrittore devo forzarmi di scrivere?
A prima vista potrà sembrare un controsenso.
Ma se ci pensi è anche una cosa logica.
Perché vedi… Se ti metti a scrivere tutto ciò che ti passa per la testa potresti non solo trovare nuovi argomenti da affrontare. Ma potresti anche stupirti delle nuove associazioni che farai…
In che senso, Chiara?
Ad esempio… Che cosa c’entrano i Fratelli Grimm con il marketing?
Ne sei proprio sicurə che non c’entrino nulla?
Beh, allora ti invito a rimanere sintonizzato su questo canale. Perché in uno dei prossimi post ti parlerò di cosa ho imparato sul marketing dai Fratelli Grimm.
Buona giornata
Chiara Scanavino – In viaggio verso te stessa (educazione digitale in Germania) (Facebook)
Intermezzo
Chiara, ma c’è un’altra cosa che puoi fare se vuoi creare un piano editoriale di successo…
Sarebbe?
Guarda qui il bonus…
Bonus: Tieniti aggiornato con le notizie del giorno e guarda alle festività in arrivo
Se sei a corto di idee e i tre metodi che ti ho spiegato nel paragrafo “3 modi per creare un piano editoriale di successo” non hanno funzionato, sicuramente è una buona idea dare un’occhiata al calendario.
O anche su Google News.
Perché sicuramente ti verrà in mente quella data occorrenza o quel dato tema interessante. E tu puoi sfruttare l’occasione per scrivere un post, una newsletter o un video.
Domande?
Silvia, Marco, Dario, Antonio, Mariə… Avete ancora domande?
Chiara, ma è così semplice creare un piano editoriale?
Beh, non è difficile. Occorre però poi anche analizzare cosa ha funzionato e cosa no, in modo tale che si possa poi ottimizzare…
E che periodo di tempo va programmato nel piano editoriale?
L’ideale sarebbe programmare un trimestre. Ma può anche andare bene programmare i contenuti del mese in corso…
E qual è tra tutte l’attività che richiede più tempo?
La creazione di contenuti. Specialmente se sei all’inizio. Perché devi prendere un po’ di dimistichezza con la scrittura per il web, la creazione e l’editing dei video e cose simili.
Ma di questo ne parleremo un’altra volta.
Stay tuned
Chiara Scanavino (LinkedIn)
Conclusione
Chiara, possiamo arrivare alla conclusione di questo articolo? Siamo a 2600 parole… Se scrivi troppo poi l’articolo non ranka su Google…
Beh, allora, Dario… Sicuramente possiamo arrivare alla conclusione. Ma è Google stesso a dire che non ha preferenza nella lunghezza dell’articolo…
Guarda qui: https://developers.google.com/search/blog/2022/08/helpful-content-update (ultima visualizzazione: 29.09.2022 h. 16:35).
Quindi per cortesia non diciamo fesserie…
Ok. Chiudiamo qui…
In questo articolo hai parlato del blocco dello scrittore. E anche del piano editoriale.
Si, esatto. Ho spiegato che cos’é il piano editoriale, quali sono alcuni degli errori che vengono fatti nella sua realizzazione e ho descritto tre metodi per creare un piano editoriale di successo…
Chiara, sono quattro. C’è anche il bonus.
È vero, Dario. Il quarto metodo non l’ho considerato appunto perché era un bonus.
E poi hai risposto ad alcune domande frequenti sul piano editoriale.
Bravə.
Per ora è tutto. Passo e chiudo.
Buona giornata
Chiara Scanavino (Twitter)
Chiara!! Ma ti rendi conto che non ti sei presentata all’inizio dell’articolo?!
Ops… Mi spiace… Purtroppo non potevo farlo in nessun modo… Non ho trovato l’occasione adatta per presentarmi come dovevo…
Adesso vedo di recuperare…
Ma ora non serve più…
Hai ragione. Per fortuna con WordPress puoi aggiungere il box autore nella colonna laterale.
Vero… Ma se arrivo a questo punto io la colonna laterale non la vedo più…
Puoi sempre scrollare la pagina.
Oppure cliccare qui: https://www.chiarascanavino.it/chi-e-chiara-scanavino
Grazie. E se volessi una presentazione di questo blog?
La trovi su questa pagina:

Blog sull’educazione digitale
Vuoi imparare il tedesco o integrarti in Germania, ma non sai da dove iniziare? Nel seguente blog troverai tutto ciò che ti serve. Il mio
Ok. Grazie. Buona giornata.
Buona giornata anche a te, Silvia.
Chiara Scanavino (YouTube)
Chiara!! Ma manca la call to action!
Chi è che parla, qui?
E che CTA devo mettere a questo post… Questo è un cluster post, che viene collegato all’articolo “Come Creare un Sito Web da Zero: Guida in 7 Passi“…
Decidi tu che cosa deve fare l’utente dopo che ha letto questo post…
Beh, allora condividilo con i tuoi amici sui social. Per me è importante. Perché almeno posso aiutare molte più persone di quelle che potrei aiutare da sola…
E dove trovo i pulsanti social?
Qui:
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