Sebbene la cultura delle startup sia oramai largamente diffusa, non si può dire la stessa cosa della conoscenza effettiva delle persone riguardo a questo tipo di impresa.
C’è davvero molta confusione che ruota intorno a termini come startup e startupper. Un po’ perché la caratteristica intrinseca di questa attività è essere in perpetuo mutamento, un po’ perché il mondo in cui nasce e cresce è quello digitale che spesso risulta distante anni luce da alcune generazioni.
Dunque, cosa significa oggi essere un imprenditore digitale e qual è la differenza con un imprenditore tradizionale?
Startupper: significato e definizione

L’enciclopedia Treccani definisce startupper: “chi riesce a dar vita a un’impresa, a fondare una startup”.
Può sembrare una definizione semplicistica ma, in realtà, ciò che realizza materialmente è quello che descrive meglio tale figura professionale. Quindi, per capire cosa significa essere startupper bisogna innanzitutto capire cos’è una startup.
Eric Ries, creatore della metodologia Lean, la identifica come un’istituzione umana ideata per consegnare un nuovo prodotto/servizio in una condizione di mercato estremamente incerta.
La startup è dunque un’impresa che partendo dall’idea di offrire un nuovo e originale servizio o prodotto, cerca il modo migliore per realizzarla e renderla competitiva sul mercato. Tutto questo, per sua natura, implica un certo grado di incertezza e chi fa la vita da startupper deve avere una buona propensione al rischio.
Chi è uno startupper?
Lo startupper è quella persona che sceglie (individualmente o in co-founder) di realizzare una startup, ovvero una nuova impresa. Lavora unicamente nel business online, cercando di sfruttarne i vantaggi competitivi, e rientra nell’ampia categoria degli imprenditori digitali. Questo termine viene utilizzato per indicare tutta una serie di figure professionali che creano e gestiscono diverse attività su internet ad esempio youtuber, blogger, copywriter, influencer e lo stesso startupper.
Nel pensare a questa professione, bisogna immaginare un mix tra due realtà lavorative: quella freelance e quella aziendale. Dinamica e ricca di stimoli, la vita da startupper richiede la capacità di investire sulle proprie idee e di portarle avanti nonostante le difficoltà, imparando a mettersi in gioco e acquisendo passo dopo passo le competenze necessarie per gestire un business.
Lo startupper è in grado di utilizzare a proprio vantaggio ogni tecnologia, come i software di automazione del lavoro, tramite i quali organizza e ottimizza l’attività.
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Come si diventa startupper?
Sono tre le caratteristiche fondamentali che dovrebbero contraddistinguere ogni startupper:
- Visionarietà;
- Resilienza;
- Leadership.
A cui è necessario affiancare una costante formazione, essendo questa attività basata sull’innovazione.
Esistono moltissimi percorsi formativi per diventare startupper, che danno la possibilità di imparare tante cose utili in ambito economico/finanziario e del digital marketing. A questi è consigliabile aggiungere la partecipazione a eventi hackathon e a programmi di incubazione, per testare e migliorare le abilità acquisite con persone e professionisti del settore che sapranno elargire preziosi consigli di business per ottimizzare start up e pmi come, ad esempio, l’automazione del lavoro.
Cosa fanno gli startupper e come si differenziano dagli imprenditori?
Uno startupper trasforma un’idea in un’impresa, e di frequente utilizza i propri capitali per investire sulla crescita del suo business.
Sotto questo punto di vista la differenza con un classico imprenditore è molto sottile, tuttavia lo startupper propone un prodotto mai esistito e lo fa su un mercato tutto digitale. Non segue uno storico di riferimento ed è più propenso al rischio rispetto all’imprenditore. Parte da 0 e testa in continuazione il servizio/prodotto ideato. La crescita di una startup, rispetto a un’azienda tradizionale, avviene mediante cambiamento e un fallimento fa parte dell’esperienza.
Studiare da fonti attendibili, fare formazione continua e monitorare il progetto attraverso strumenti digitali ad hoc (come l’infallibile Google Analytics 4) aiuta i giovani startupper a trovare il giusto slancio per realizzare le proprie idee.

Stefano De Carlo
Esperto di automazioni di business e autore del sito automatiking.com. Aiuta gli imprenditori ad automatizzare il loro business e a vendere senza stress.